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Ad ottobre del 2015 si è conclusa la seconda campagna di scavo archeologico sul relitto scoperto a Comacchio in località Valle Pega, a pochi metri dalla pieve del VI sec. d. C. di Santa Maria in Padovetere. Gli scavi, iniziati nell'autunno del 2014, come conseguenza di alcuni dati raccolti nel 2008, hanno portato alla luce un'imbarcazione in olmo e quercia, lunga circa 15 m con fondo piatto. Si tratta di una sutilis navalis, il cui fasciame è cucito, ma nella quale coesiste anche la tecnica a mortase e tenoni. Queste imbarcazioni erano utilizzate per la navigazione interna lungo rami e canali interni del Po per il trasporto di merci dalla costa verso l'interno e verso città come Ferrara. Il relitto giaceva sulla riva settentrionale di un antico ramo del Po che quando fu costruita la chiesa di Santa Maria di Padovetere nel VI sec. era già pressochè asciutto. Negli strati che coprivano il relitto sono stati ritrovati numerosi frammenti di anfore databili dal tardo V al VI sec. d. C. e ciò confermerebbe che l'imbarcazione fu abbandonata sulla riva del fiume non più tardi del V sec. d.C. quando ancora la chiesa e la necropoli non esistevano. Nello stesso strato delle anfore è riemersa un monossile costituito da un singolo tronco di quercia intagliato. Lo scavo è stato condotto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, con la direzione di Mario Cesarano, mentre lo studio dell'imbarcazione è stato realizzato da Elisa Costa e Carlo Beltrame con la realizzione del rilievo fotogrammetrico e laser scanning e della rielaborazione tridimensionale.

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